Teatro

La 'Carmen' secondo Martone, Moscato e l'Orchestra di Piazza Vittorio

La 'Carmen' secondo Martone, Moscato e l'Orchestra di Piazza Vittorio

Una grande anteprima, lunedì 23 febbraio, per la nuova produzione del Teatro Stabile di Torino, firmata da Mario Martone. In scena al Teatro Carignano fino al 15 marzo e poi in tournée.

In anteprima lunedì 23 febbraio (ore 20) e in prima assoluta dalla sera successiva, al Teatro Carignano di Torino andrà in scena Carmen di Enzo Moscato, con l’adattamento e la regia di Mario Martone.
Interpreti principali Iaia Forte (nel ruolo di Carmen) e Roberto De Francesco (nel ruolo di Cosè).  Le musiche sono ispirate alla Carmen di Georges Bizet, con l’esecuzione dal vivo dell’Orchestra di Piazza Vittorio. Le coreografie sono curate da Anna Redi.

Lo spettacolo è una nuova produzione della Fondazione del Teatro Stabile di Torino e del Teatro di Roma e resterà in scena a Torino fino al 15 marzo.
L’anteprima del 23 febbraio è realizzata dal Teatro Stabile di Torino grazie al sostegno di Cariparma Crédit Agricole, Main Sponsor dello Stabile torinese.

Carmen sarà poi rappresentata al Teatro Argentina, sede del Teatro di Roma, dal 18 marzo al 2 aprile e dall’8 al 19 aprile.
Dal 5 al 17 maggio andrà in scena al Teatro Strehler di Milano: lo spettacolo è inserito nel programma del Piccolo Teatro nel “semestre Expo” e nella rassegna “Expo in città 2015”. Le altre piazze della tournée sono: Genova, Bari, Brindisi, Fano e Trieste.

Quella di Martone/Moscato è una Carmen mediterranea. Le musiche della tradizione gitana a cui si sono ispirati Mérimée e Bizet trasmigra dalla Spagna dell'Ottocento a un altro luogo di incrocio tra culture diverse, oggi più che mai: Napoli. La forma dello spettacolo attinge infatti alla sceneggiata come alla zarzuela, in segreto omaggio al grande autore partenopeo, Raffaele Viviani, di cui Mario Martone realizzò una memorabile messa in scena de I dieci comandamenti.

Enzo Moscato, già autore di folgoranti rivisitazioni di miti del passato, reinventa la Carmen a Napoli, mentre l'Orchestra di Piazza Vittorio (che ha già affrontato una fortunata rielaborazione dell'opera di Bizet), la apre al mondo attraverso la contaminazione tra musiche e canti di paesi lontani.